Come è noto, la Dieta mediterranea è composta da pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne. E dalla colazione.
Peccato che non sia vero ASSOLUTAMENTE NULLA.
A partire sopratutto dal sopravvalutatissimo primo pasto della giornata.
Ecco le nuove prove (Universitarie…) che vengono dall’ Abruzzo…
Claudio Tozzi
Sappiamo benissimo qual è la storia a cui tutto il mondo ha creduto.
Qualcuno, in particolare l’ americano Ancel Keys, venne qui negli anni 50-60 a studiare le abitudini alimentari degli Italiani, in particolare della Campania e della Calabria.
Senza farla troppo lunga, dalle sue osservazione nacque la mitologica “Dieta Mediterranea”, attuale dogma intoccabile del 90% dei medici, dei nutrizionisti e dei dietologi/dietisti italiani.
Se provi a dire qualcosa contro questa benedetta Mediterranea ti saltano direttamente alla giugulare, nonostante quasi nessuno di loro abbia mai controllato questa storia.
Tralascio, per carità di patria, le incredibili manipolazioni di Keys per far coincidere la sua idea che i grassi facessero male con la popolazione del meridione che, praticamente, moriva di fame.
Forse per difendere la sua Università del Minnesota, sovvenzionata dalla fiorente industria dello zucchero in quello stato…
Per far comprendere che molte cose della dieta mediterranea sono obiettivamente (e non secondo me) totalmente inventate, ti parlerò di uno dei “pilastri” di questa assurda linea guida alimentare: la colazione.
Infatti secondo i principi di questa alimentazione, cito testualmente i consigli dell’INRAN (Istituto Nazionale delle Ricerche sull’Alimentazione e la Nutrizione):
“La dieta mediterranea prevede la suddivisione quotidiana in 5 pasti articolati in tre principali e due spuntini, abbiamo elaborato il seguente esempio di dieta giornaliera:
Colazione:
una tazza di latte parzialmente scremato con o senza caffè e un cucchiaino di zucchero o dolcificante oppure
- un vasetto di yogurt magro e una tazzina di caffè con un cucchiaino di zucchero o dolcificante, oppure
- 150 ml di latte e un frutto a piacere centrifugati
- più due/tre fette biscottate integrali con un cucchiaino di marmellata o miele oppure
- 3/4 biscotti secchi ai cereali, oppure
- 30 g di cereali , preferibilmente integrali
più un frutto di stagione”
Secondo Pietro Migliaccio, nutrizionista e presidente del S.I.S.A (Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione):
“La dieta mediterranea è la migliore e prevede il 55% di carboidrati, il 30% circa di lipidi e il 10-15% di proteine. Per orientarci, possiamo tenere presente lo schema della piramide alimentare: gli alimenti, più sono posti in alto, meno dovrebbero essere consumati”.
Non saltare la prima colazione ed evitare di mangiare “qualcosa” in fretta a pranzo, per poi lasciarsi andare ad una cena abbondante: a conti fatti, oltre a mangiare male, in questo modo assumiamo calorie in eccesso.”
Quindi è abbastanza palese, secondo i dettami della dieta mediterranea, che la colazione sia un caposaldo, visto che deve essere abbondante (secondo loro il 20-25% delle calorie giornaliere) e “non deve essere saltata”.
Peccato però tutto questo non sia assolutamente vero.
A dirlo non sono io, ma i ricercatori dell’Università di Teramo, che hanno concluso lo studio “Centenari“, sulle abitudini alimentari e sulle caratteristiche metaboliche della popolazione abruzzese tra i novanta e i cento anni.
In totale sono 150 i Comuni della Regione con un tasso di longevità paragonabile o superiore a quello del Comune sardo di Villagrande (che conta un alto numero di centenari). I Comuni più longevi sono localizzati principalmente nelle aree interne, in quattro aree contigue ai Parchi del Gran Sasso e della Majella e alla Marsica.
Ebbene, i ricercatori hanno scoperto quindi che c’è gente che ha raggiunto la bella età dei 90/100 anni pur NON facendo colazione, ma addirittura praticando il digiuno intermittente, criticato anch’esso aspramente dal 90% della comunità scientifica ufficiale perchè “non scientifico”, “pericoloso”, “Bisogna fare 5-6 pasti al giorno”, ecc.
Infatti gli abruzzesi (a proposito l’ Abruzzo dov’è, vicino la Valle d’ Aosta?! No? Eppure pensavo che fosse nel centro-sud italia…) non facevano colazione la mattina presto, ma praticavano il cosidetto “Sdijuno“, cioè un pranzo abbondante delle 11 del mattino
“Lo sdijuno, una tradizione che rimane ancora tra gli anziani, è il primo pasto abbondante della giornata – spiega Mauro Serafini, docente di Alimentazione e nutrizione umana della Facoltà di Bioscienze dell’Università di Teramo -. Seguiva al pasto frugale del tramonto, che si faceva intorno alle 18, e a una colazione minima delle 6.
Lo sdijuno delle 11 del mattino garantiva all’organismo un periodo di digiuno di circa 14/16 ore, se non si tiene presente il piccolo pasto all’alba”.
“Sulla base di queste premesse – conclude l’esperto -, lo ‘sdijuno’ abruzzese si propone come modello alimentare peculiare e ante litteram rispetto alle recenti diete del digiuno, in grado di spiegare, insieme a fattori ambientali, nutrizionali e genetici, la longevità abruzzese”.
Ma come, senza colazione si ingrassava, si stava male, ci si ammalava, si era deboli, si moriva precocemente ecc. e adesso si scopre che nel famoso sud-Italia dove si è scoperto il presunto elisir di lunga vita, cioè la dieta mediterranea, c’era una popolazione che se ne fregava bellamente del mitologico primo pasto della giornata ed arrivava pure a 100 anni?!
Non parliamo poi del digiuno intermittente, considerato praticamente feccia anti-scientifica da quasi tutti, adesso una Università scopre che invece fa benissimo e addirittura allunga la vita!
Ma la schizofrenia non è finita.
Ma andiamo a vedere cosa ha scritto sulla colazione lo stesso Ancel Keys nel suo libro “La dieta mediterranea – Come mangiare e stare bene” a pagina 62:
“Una proporzione cospicua degli abitanti della area mediterranea si accontenta di un caffè a colazione o addirittura non assaggia nulla.
Secondo uno studio recente, più di un adulto su quattro non assume cibo solido a colazione.
Entro le dieci o le undici del mattino però, cominciando ad avvertire la fame, molti fanno uno spuntino.
L’ uomo d’ affari in genere beve soltanto un caffè, mentre uno spuntino dell’ operaio spesso può prevedere, tra l’ altro, un quarto di libbra (100 grammi) di pane fresco.”
Insomma dai, ci siamo capiti, la dieta mediterranea sarebbe stata promossa sullo stile dell’ alimentazione della campania e calabria negli anni 50-60, dove però nessuno faceva colazione.
E nemmeno in Abruzzo…
E non lo dice Claudio Tozzi, ma il Dott. Ancel Keys stesso, cioè l’ indiscusso inventore (in tutti i sensi), il DIO della dieta mediterranea!
Quindi come è possibile che 60 anni dopo il primo pasto della giornata è diventato cosi fondamentale?
Chi ha inserito, arbitrariamente, la colazione della mediterranea?
Ci sono state forse pressioni commerciali?
Per fortuna la verità sta venendo finalmente a galla.
Anche una revisione di diversi studi clinici pubblicata sul British Medical Journal e condotta da Flavia Cicuttini della Monash University a Melbourne, ha distrutto finalmente il mito del primo pasto della giornata.
Ricontrollando i risultati delle sperimentazioni analizzate, Cicuttini ha concluso che rispetto a chi fa colazione, chi salta questo pasto pesa in media quasi mezzo chilo in meno: inoltre chi fa colazione non mangia di meno durante il resto del giorno ma, al contrario, ha un introito calorico giornaliero mediamente maggiore di 260 calorie.
Anche a livello di metabolismo non sembrano esserci grosse differenze tra chi decide di iniziare la giornata con la colazione e chi la salta abitualmente.
Questi ultimi non hanno più fame degli altri durante il giorno.
“I dati attualmente disponibili non supportano cambiamenti nell’alimentazione volti a includere la colazione come strategia utile per perdere peso – spiega Cicuttini – sebbene fare regolarmente colazione possa avere altri effetti importanti, serve cautela nel raccomandare di aggiungere la colazione agli adulti che cercano di perdere peso, perché potrebbe avere l’effetto opposto”. (https://www.bmj.com/content/364/bmj.l42…)
Non c’è nessuna prova che la colazione sia il miglior pasto della giornata.
Anzi.
“Mentre uno dei più grandi studi finora ha scoperto che mangiare la prima colazione non ha avuto un effetto coerente sui tassi di obesità o di essere in sovrappeso, uno studio del 2013 ha scoperto che gli adulti che hanno saltato la colazione hanno consumato meno calorie entro la fine della giornata.”
Altro studio di Harvard (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=NCT01943604)
I ricercatori hanno iscritto bambini sani, di età compresa tra 8 e 10 anni, e hanno ripetutamente misurato attenzione, impulsività, memoria, apprendimento verbale e velocità di elaborazione delle informazioni.
Per ciascuna di queste misure, i bambini non hanno fatto meglio (o peggio) nei giorni in cui facevano colazione rispetto ai giorni in cui non lo facevano.
Naturalmente, questo studio ha valutato solo l’impatto a breve termine della colazione sui bambini in età scolare in buona salute.
I risultati avrebbero potuto essere molto diversi se includessero “abituali saltatori della colazione”, adulti o persone che non ricevono un’alimentazione adeguata.
Che dire delle ricerche passate?
Diversi studi precedenti hanno dimostrato gli effetti benefici del fare colazione sul rendimento scolastico, sul comportamento e sulla funzione psicologica dei bambini.
Ma la maggior parte di questi studi erano anche a breve termine, piccoli, e quindi non definitivi.
In effetti, alcuni dei più grandi e migliori studi non hanno mostrato alcun impatto. I maggiori benefici della colazione sono stati notati tra i bambini “nutrizionalmente vulnerabili” – cioè, i bambini con la nutrizione più povera ottengono il massimo dal fare colazione regolarmente.
Colazione e peso: è complicato
Gli studi sugli adulti sono molto meno numerosi e le conclusioni sono allo stesso modo incoerenti e inconcludenti.
Molti hanno esaminato l’impatto di mangiare la colazione a peso.
Può sembrare controintuitivo che saltare un pasto possa portare ad un aumento di peso, ma questo è proprio quello suggerito da uno studio del 2007 ampiamente quotato: le persone che scelgono di saltare la colazione tendono ad essere in sovrappeso o obese in modo significativo più spesso di quelle che fanno colazione.
Tuttavia, tali studi sono stati criticati a causa della possibilità reale che un fattore diverso dall’abitudine della colazione potrebbe essere responsabile per i più alti tassi di obesità tra i saltatori della colazione.
A sostenere questa preoccupazione è uno studio recente che ha rilevato che le persone che fanno colazione sono più attente alla salute e si esercitano più regolarmente.
Mentre uno dei più grandi studi fino ad oggi ha trovato che mangiare la colazione non ha avuto un effetto coerente sui tassi di obesità o di essere sovrappeso, uno studio del 2013 ha rilevato che gli adulti che saltano la colazione effettivamente consumato meno calorie entro la fine della giornata.
L’incoerenza osservata nelle ricerche passate potrebbe essere dovuta a queste recenti osservazioni:
– Le persone che saltano la colazione tendono a mangiare più di mangiatori prima colazione nel corso della giornata
– Quelli che fanno colazione tendono ad essere più fisicamente attivi all’inizio della giornata rispetto ai saltatori della della colazione
– Alcune persone effettivamente perdere peso quando saltano la colazione, perché anche se mangiano di più a pranzo, spesso non è sufficiente per compensare la colazione media.
E allora?
Questi ultimi studi suggeriscono che mangiare la colazione potrebbe non essere così essenziale come molti credono.
Ma, dalle prove disponibili, direi che l’idea che la colazione sia il pasto più importante della giornata potrebbe essere un mito.
In effetti, dovremmo probabilmente prestare maggiore attenzione a cosa e quanto mangiamo piuttosto che concentrarci su quando .
Ma tanto è impossibile.
Lo scrivo da anni che la colazione è una cazzata indegna, ma tanto non c’è verso; “Per me la colazione è un rito”; “La mattina ho una fame, come faccio?”
Il boom della colazione classica con cereali e latte al mattino si può far risalire alla fine del 1800 negli Stati Uniti, quando i fratelli John e William Keith Kellogg, avventisti del settimo giorno (un movimento cristiano protestante), decisero (pensate un po’..) di creare un pasto mattutino con l’obiettivo di mortificare i desideri della carne…
I corn-flakes creati dai due religiosissimi fratelli era infatti erano destinati alla nutrizione degli ospiti del Sanatorio di Battle Creek, un istituto di igiene mentale fondato dal un gruppo religioso.
I due erano rispettivamente medico e amministratore delegato del Sanatorio, ma John era il più religioso tra i due, convintissimo come era che i mali venissero tutti dal consumo di carne ed era quindi strettamente vegetariano, regime che imponeva ai suoi pazienti: verdura, frutta, legumi e cereali.
Non contento di questo, John Kellog era inoltre un seguace delle rigide regole di Sylvester Grahm, avventista anche lui e fermo sostenitore dell’ astinenza sessuale, che predicava di evitare in ogni modo i cibi saporiti, dolci o piccanti, in quanto pericolosamente afrodisiaci.
Per seguire questa follia, le portate della mensa dell’istituto sanitario erano tutte rigorosamente senza alcun sapore.
Un giorno i due fratelli si distrassero e lasciarono un’infornata di cereali a raffreddare un po’ troppo a lungo tanto che diventarono raffermi; ma gli sprechi non erano ammessi e John e William si ingegnarono per dare lo stesso il pastone di grano ai degenti come previsto.
Quindi lo pressarono, aspettandosi delle sfoglie e invece stranamente ottennero dei pezzetti, fiocchi; cosi li tostarono e inzupparono nel latte per renderli commestibili in qualche modo.
Il mattino seguente e cioè il 7 marzo 1897, propinarono ai pazienti questa nuova colazione e cioè proprio questi fiocchi di cereali da immergere forzatamente nel latte (perché in caso contrario non sarebbero stati troppo duri per essere consumati…).
A sorpresa, ottennero un straordinario successo e William intuì che forse anche fuori dal sanatorio avrebbero potuto apprezzare la novità e decise di commercializzare i cereali da colazione.
Nel frattempo John li rese ancora più buoni con nuove ricette fino a quando William, nel 1906, fondò la Battle Creek Toasted Corn Flakes Company, diventata poi la Kellogg Company solo nel 1922.
William però andò presto in scontro con il fratello perché per rendere ancora più gustosi i fiocchi decise di aggiungere dello zucchero nella ricetta; questa cosa però non andava bene al fratello John, perché li rendeva, secondo i suoi precetti, “afrodisiaci”(!) e trascino’ William addirittura in tribunale, per impedire che il nome dei Kellogg fosse accostato a un cibo “del peccato”.
William vinse la causa e trasformò la sua firma nel logo dell’ azienda e si inventò poi anche i fiocchi di mais tostati croccanti.
Il bello che fino ad allora in America il mais era utilizzato per altri usi, mentre in Italia era impiegato già dal 1500, diventando peraltro la causa del dilagare, fino al termine dell’Ottocento, della più terribile malattia endemica delle campagne italiane, la pellagra.
Comunque Kellogg convinse con un accurata campagna di “informazione”, costata milioni (per 23 anni offrì in regalo il “Libretto divertente degli animali” a chi acquistava due confezioni di cereali, e tanto altro), che era necessario fare un ricca colazione per salute ed avere maggiori energie durante la giornata: infatti fino ad allora gli americani facevano infatti una colazione veloce e poco ricca…
Non era vero nulla, ma funzionò alla grande e la compagnia guadagnò milioni di dollari.
I fiocchi di cereali ebbero quindi un successo enorme in tutto il mondo (soprattutto tra i bambini), vennero quindi esportati in Europa e negli anni ‘60 gli italiani del boom economico, affiancarono i fiocchi cereali ai tradizionali biscotti con il latte: cosa che dura tutt’ ora in moltissime famiglie italiane.
In questo modo nel XX secolo il mondo ebbe una prima globalizzazione proprio sulla colazione, cosa che precedentemente non era mai esistita e piano piano i pasti principali diventarono cosi tre, colazione-pranzo-cena, sia pure mantenendo una certa differenza culturali sulla scelta dei cibi.
Sempre negli Stati Uniti, un’altra botta arrivò nel 1920, quando un certo Edward Bernays, produttore di “bacon” (ossia di pancetta affumicata) dopo un viaggio in Inghilterra scopri che in quella nazione era una tradizione mangiarla e cercò di importare la cosa anche in America.
Con un abile strategia pubblicitaria, “dimostrò” con un’indagine pilotata da alcuni suoi consulenti, la necessità e l’opportunità di consumare un buona e accattivante prima colazione, puntando molto in particolar modo sul “bacon con le uova”.
Cosi negli States iniziò ad andare di moda assumere un’abbondante prima colazione soprattutto nel week-end, cioè la “colazione della domenica”, perché non lavorando si può rimanere più a lungo a tavola in modo da apprezzare e assaporare maggiormente il cibo.
Già al tempo l’America era piena di tantissimi popoli diversi e così ogni stato, città e gruppo etnico aggiunse alla “base” di uova col bacon magari le salsicce, il prosciutto, i funghi fritti, le fette d’arrosto con le uova fritte, le patate fritte, i fiocchi d’avena o di mais, i toasts, i pomodori fritti o grigliati, i fagioli infornati o stufati e tanto altro.
Tutto questo alla fine creò una colazione “monster” dalle calorie incalcolabili…
E dopo 120 anni diversi Nutrizionisti Bronto-nazional-statali danno ancora retta a questi due cazzari…
Nel 2019 JAMA (Journal of American Medical Association) ha pubblicato un articolo (Does Skipping Breakfast Lead to Weight Loss or Weight Gain? Rita Rubin, MA . dove dice che:
“Sebbene la ricerca sui benefici per la salute del digiuno intermittente suggerisca che la colazione sia l’unico pasto che non dovrebbe essere saltato, una revisione sistematica pubblicata di recente e una meta-analisi di studi controllati randomizzati che esaminano l’effetto della colazione sul peso e sull’assunzione di energia hanno concluso che se si salta piuttosto che mangiarlo, potrebbe aiutare le persone a perdere peso.
Il problema è che i cereali e i muffin potrebbero non riempire abbastanza, predisponendo le persone ad abbufarsi nel corso della giornata (…) .
Gli autori hanno concluso che rispetto alla saltando la colazione, i pasti per la colazione costituiti da cibo solido per un totale di almeno 30 g di proteine e 350 calorie hanno migliorato il controllo dell’appetito e la risposta di sazietà.
Considerate le prove attuali sul consumo di proteine alimentari a colazione, è opportuno raccomandare il consumo di proteine durante la mattinata per migliorare il controllo dell’appetito, il comportamento alimentare e la qualità della dieta”, dice la coautrice Heather Leidy, PhD, del Dipartimento di scienze nutrizionali dell’Università Purdue.
Inoltre, le colazioni a più alto contenuto di proteine hanno anche migliorato il controllo della glicemia per tutto il giorno.”
Riassumendo:
1) Non è vero che saltare la colazione fa ingrassare, anzi forse è vero il contrario
2) Fare la colazione dolce con i cereali predispone alla fame durante la giornata.
3) La vera colazione da fare è quella con almeno 30 grammi di proteine.
Insomma, ESATTAMENTE quello che scrivo da quasi 10 anni a proposito della colazione.
La colazione contro la preistoria
Per almeno 2, 5 milioni di anni l’homo sapiens non ha fatto praticamente mai colazione, abitudine che non è cambiata nemmeno durante 10.000 anni successivi all’ introduzione dell’ agricoltura e solo 300 anni fa, ancora l’ 80/90% della popolazione occidentale faceva solo 2 pasti giornalieri e quasi nessun pasto al mattino.
La colazione divenne “finalmente” cultura stabile solo poco più di 100 anni fa, letteralmente inventata da due folli religiosi misogini e pure vegetariani, che volevano impedire che la gente avesse di voglia di scopare.
Inoltre:
– Perché la colazione deve avere 20-25% delle calorie? Chi lo ha deciso? Non certo Keys
– Perché è miglior pasto della giornata? Ma se fino a 30 anni fa non c’era nemmeno!
– Perché non va saltato, visto che invece tutte le popolazioni mediterranee invece lo saltavano tranquillamente, stavano meglio e arrivavano pure a 100 anni?
Se questo fatto della colazione è stato chiaramente e indubitabilmente mistificato, quante altre cose della dieta mediterranea sono state alterate?
Perchè la stessa scienza universitaria (vedi Università di Teramo, JAMA, British Medical Journal, ecc.) prova esattamente il contrario del dogma comune e poi il giorno dopo stesso ti ritrovi comunicati stampa su tutti i giornali in cui la colazione fa bene, dimagrisce, ti fa bello e ti fa pure trovare lavoro e la donna della tua vita?
Questo perchè, senza ombra di dubbio, la colazione, la dieta mediterranea, i grassi fanno male, ecc, sono parte di una delle più grandi operazione di stravolgimento della realtà dei fatti nella storia dell’ umanità.
Claudio Tozzi
Bibliografia:
4 Commenti. Nuovo commento
Bravo Claudio e complimenti.
Ho constatato che, facendo la colazione durante la mattina, avvertivo sonnolenza e lentezza durante le ore d’ufficio.
Invece, non farla mi da come un senso di all’erta nei movimenti e la mente rimane lucida. In poche parole, ti senti meglio e stai bene con te stesso.
Verissimo! Sono pre diabetica ed faccio quasi sempre
Il 16/8.. appena reinserisco la colazione noto la sonnolenza..
A proposito di sdigiuno, l’antico proverbio francese offre ulteriori conferme sulle modalltà di questo pasto in tutta Europa:
“Lever à six, dîner à dix, souper à six, coucher à dix, font vivre l’homme dix fois dix.”
La super colazione del primo mattino è un’invenzione recentissima, basta chiedere ai propri nonni, bisnonni in cosa consistesse “ai loro tempi” questo pasto per rendersi conto di quanto fosse frugale.
Il pasto del mezzodì era quello più sostanzioso. infatti “desinare” significa rompere il digiuno consumando il pasto principale della giornata ( il pranzo) a mezzogiorno.
https://www.etimo.it/?term=desinare
http://www.treccani.it/vocabolario/desinare2/