Generalmente il mio lavoro è basato sullo studio dell’ evoluzione umana, come il mio sistema di allenamento BIIOSystem®, settato sui ritmi di caccia/riposo dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori.
Ma per l’ alimentazione vale lo stesso discorso? La risposta è: assolutamente sì!
Per circa due milioni e mezzo di evoluzione umana passati a cibarsi di una determinata selezione in qualità e quantità di cibi ha modellato i nostri geni su una determinata dieta, basata essenzialmente su carne, pesce, frutta, verdura e frutta secca.
Ma negli ultimi 10.000 anni l’ uomo ha introdotto l’ agricoltura (per motivi non ancora ben chiari) che ha portato all’ utilizzo anche di “nuovi cibi” come i cereali, i legumi, latte e derivati, mai ingeriti in precedenza da nessun essere umano, che hanno creato diabete, obesità, celiachia, perdita di massa muscolare e ossea e tantissimi altri problemi.
Certo, per riconfigurare i nostri geni sui nuovi alimenti il nostro organismo dovrebbe farcela in almeno 20.000/30.000 anni, ma ci sarebbe un piccolissimo problema: ne sono passati “solo” 10.000…. Secondo Loren Cordain dell’ Università del Colorado, autore della Paleo Diet, il nostro patrimonio genetico è ancora in gran parte ottimizzato per rispondere in modo efficiente alla dieta paleolitica e dovremmo per questo motivo eliminare tutti i prodotti dell’ agricoltura per rendere il nostro corpo forte, muscoloso, efficiente e in salute.
Tale nome deriva dal fatto che il paleolitico è un era, da 1,5 milioni a 10.000 anni fa, in cui vivevamo appunto di sola caccia/raccolta. Nello specifico, i cacciatori-raccoglitori traevano fino al 65% della loro energia dagli animali vertebrati, mangiando ogni parte della selvaggina e dei pesci, nutrendosi raramente di uova e senza mai consumare latte e derivati.
Non assumevano sale e la loro dieta era ricca di sali di calcio e di potassio. Molti erano nomadi, raramente si accampavano in un singolo posto abbastanza a lungo da permettere la fermentazione dei frutti o altre parti di piante ricche di carboidrati in etanolo o acido acetico (aceto) e certamente non distillavano bevande altamente alcoliche. Tutti i problemi legati al bere birra o vino, ubriachezza, cirrosi epatica, alcolismo e incidenti stradali, nascono tutti dal fatto che il nostro organismo non si assolutamente evoluto con queste bevanda e quando si ingeriscono impazzisce.
Nella figura 5.1, si possono rilevare le importanti differenze anche in termini quantitivi di ripartizione dei nutrienti, rispetto all’ attuale popolazione americana. Come si può notare, nel paleolitico si consumavano tra il 22 e il 40% di carboidrati, tutti a basso indice glicemico e tra l’ altro assunti per milioni di anni, ottimizzandosi perfettamente con i nostri geni.
La dieta attuale americana non solo prevede quasi il 50% della razione totale di carboidrati, ma molti di questi sono pane, pizza e dolci ad alto indice glicemico e in più essendo cereali il nostro genoma li “conosce” da meno di 10.000 anni, un tempo insufficiente per renderli affini al nostro DNA. Questo e altre problematiche ha portato gli Stati Uniti ad essere la nazione più obesa al mondo.
(Cacciatori-Raccoglitori) (Popolazione Americana)
(Tratto da “Paleo Diet – Loren Cordain” – Rhodale press)
Cibi consentiti nella Paleo Diet
Vediamo insieme quali sono le regole per applicare al meglio questo tipo di alimentazione, la cui messa in pratica è decisamente semplice e cioè assumere regolarmente:
- Carni magre, pesce e frutti di mare
- Frutta e vegetali non amidacei
- Niente cereali
- Niente legumi
- Niente latticini
- Niente cibi industriali; tutto quello che ha un etichetta potrebbe essere un problema
Per quanto riguarda la frutta secca, può essere consumata, anche quella grassa; solo quando si deve perdere peso non deve esserne consumata più di 100 grammi al giorno. Successivamente quando la Paleo Diet vi cambiarà il metabolismo potrete assumerne a volontà. Consigliate le noci, i pinoli, le mandorle, ma non le arachidi, perchè sono legumi.
Cibi da ridurre o eliminare nella Paleo Diet
- Tutti i cibi spazzatura e i prodotti industriali
- Cibi con farina bianca, di kamut, di farro,farina di frumento di 0 e 00, zucchero
- Pane fresco e confezionato, grattugiato, torte, cereali per la colazione, biscotti, cracker, merendine industriali, pasta secca e fresca, crostate, focacce, piadine e tigelle, base pronte per pizze, per focacce e per torte dolci e salate.
- Tutti i dolcificanti artificiali e gli edulcoranti (aspartame, saccarina, ecc.)
- Tutti i cibi che contengono sciroppo di mais al alto contenuto di fruttosio
- Le verdure amidacee ad alto carico glicemico, come le patate lesse
- I succhi di frutta industriali
- Le verdure in scatola
- I cibi con acidi grassi idrogenati (che vengono trasformati in grassi trans)
- Gli oli raffinati, come quelli di mais, girasole, arachidi e semi vari
- Le carni rosse non biologiche e le frattaglie
- I grandi pesci predatori e il pesce pescato in fiumi inquinanti che contengono alti livelli di mercurio, come pesce spada e il tonno.
- La caffeina
- Alcool (non più di tre bicchieri di vino rosso a settimana
- Conservanti, additivi, coloranti
I sette principi Paleo
In particolare Loren Cordain consiglia di seguire questi 7 principi:
- Assumete una buona quantità di proteine animali
- Mangiate meno carboidrati di quelli di solito consigliati dalle diete popolari ma assumere frutta e verdura, senza tuberi amidacei, cereali e zuccheri raffinati.
- Assumere fibra, sempre da frutta e verdura
- Assumere una moderata quantità di grasso, sopratutto omega 3 e omega 6 in quantità uguali.
- Nutritevi di cibi ricchi di potassio e poveri di sodio
- Seguite una dieta ad alto contenuto alcalino, cioè ricca di minerali come calcio, potassio, magnesio.
- Preferiti i cibi ricchi di fitochimici, di vitamine, di sali minerali e di antiossidanti.
- Come un coniglio, un cinghiale, un cervo e le tribù dei cacciatori-raccogliatori non controllano le quantità del cibo che mangiano, nemmeno voi dovete controllare le calorie. Siamo l’ unico animale al mondo che le controlla, un metodo inutile e perverso, che può essere totalmente eliminato con la Paleo Diet.
Secondo la nutrigenomica questo legame geni-cibo, nel corso di milioni di anni, permette al cibo di comunicare con i nostri geni. Cioè quello che mangiamo influenza direttamente i processi metabolici, perché i messaggi del cibo controllano tutte le molecole che informano l’ organismo se bruciare calorie, oppure immagazzinarle.Se quindi ingeriamo cibi non consoni al nostro DNA, le “comunicazioni” saranno errate o difettose, provocando aumento di peso, perdita di massa muscolare, stanchezza, malattie.
Al contrario se l’alimentazione è consona al nostro DNA riusciremo a perdere peso, rallentare il processo di invecchiamento, abbassare il livello di colesterolo, produrre molecole che riducono l’appetito…
Con questo nuovissimo approccio non contano solo le quantità, la qualità, la ripartizione dei nutrienti (40-30-30, low carb, zero carb, Metabolica, Atkins, ecc) e l’ indice glicemico, ma anche se un dato cibo ha convissuto con la nostra evoluzione e non solo negli ultimi 10.000 anni. Questo perchè i cibi arcaici lavorano a livelli dei nostri geni e non solo a livello di apporto calorico, di nutrienti, vitamine e minerali. Gli alimenti “moderni” dati dall’ agricoltura (10.000 anni) non hanno questa capacità, perché il nostro percorso comune è stato troppo breve assieme a loro per renderli affini alla nostra genetica.
Utilizzo la Paleo Diet ormai da anni con risultati su sportivi e non.
Nelle discipline sportive aumenta forza, massa, velocità e resitenza in assolutamente eccezionali su moltissimi atleti che seguo, mentre nelle persone non attive, aumenta comunque la concentrazione, toglie il grasso corporeo e migliora le malattie autoimmunitarie.
Insomma siamo di fronte alla dieta, anzi all’alimentazione più rivoluzionaria di tutti i tempi.
Forse perchè è stata da milioni di anni l’ unica che abbiamo mai fatto
Solo la prima fase è difficile, per via delle reticenze culturali legati all’ eliminazione della pasta, pane e pizza, oltre alla crisi di astinenza che può durare qualche settimana.
Ma alla fine energia al massimo e benessere totale tolgono a tutti la voglia di ritornare alla sonnolenza della pasta/pane!
Ma parlare di un’unica Paleo Diet non ha molto senso. Ecco perché
La Paleo Diet è stata introdotta in Italia dal sottoscritto nel 1999 (scoprendo prima le seminali ricerche di Eaton Boyd, successivamente seguendo il Prof. Loren Cordain e il suo allievo Robb Wolf), ha dato risultati eccezionali in termini di dimagrimento, performance sportive e, soprattutto, nel campo della salute, dove è capace di migliorare molte malattie autoimmunitarie o di altre patologie in genere.
Tuttavia, quando alla fine degli anni ’90 provai ad applicarla e via via che la mia casistica aumentava, mi ero accorto che ogni persona reagiva in maniera diversa alla stessa Paleo Dieta “tipo”.
In pratica, nel 70-80% dei casi la nutrizione preistorica faceva esattamente quello che mi aspettavo che facesse e cioè le persone perdevano grasso, aumentavano di massa muscolare, miglioravano i parametri di forza, resistenza, concentrazione mentale, qualità del sonno, la salute aumentava in modo decisivo e definitivo, sparivano per sempre raffreddori, ecc.
Ma nel restante 20-30% dovevo variare continuamente le percentuali di carboidrati (frutta e verdura), grassi e proteine, oppure togliere dei cibi specifici, per poter vedere gli stessi risultati, in quanto non dimagrivano, oppure perdevano 1-3 kg all’inizio e poi si bloccavano.
Tutto il resto dei benefici arrivava, ma il loro grasso corporeo restava li, attaccato alla pancia, fianchi, cosce e glutei.
Com’era possibile?
La Paleo Diet era assolutamente confermata, senza alcun dubbio, tuttavia dovevo sapere perché in alcuni soggetti dovevo inserire più frutta e verdura, mentre in altri bastano poche decine di grammi di frutta per bloccare il calo della percentuale di grasso.
Ad altri, invece dovevo aumentare i grassi, oppure diminuirli di molto; alcuni potevano mangiare Kg di carne, mentre altri dovevo inserirne una bassa quantità per avere dei risultati apprezzabili.
Altri dimagrivano solo eseguendo periodicamente dei periodi di digiuno modificato, che poi chiamai Muscle Detox. Infine, a diversi soggetti dovevo togliere dei cibi (sia pure ovviamente paleo) per vederli finalmente dimagrire.
Ripeto, l’eliminazione di cereali, latticini e legumi cambiava la vita e la salute anche a questo gruppo di soggetti, ma sempre nell’ ambito Paleo Diet, le differenza individuali di assunzione della percentuali dei macronutrienti e la reazione ai vari cibi, erano enormi.
Per me comprendere il perché di questa situazione era vitale, in quanto la mia mentalità è quella con cui ho costruito il mio training BIIOSystem e cioè che un allenamento non debba andare bene al 10% delle popolazione, (come l’agghiacciante “metodo” Weider , diffuso in tutto il mondo delle palestre, ma assolutamente inutile nel 90% della popolazione), ma qualcosa che invece sia efficace a tutti.
Dopo varie ricerche finalmente, nel 2005, scoprii un nuovo campo di studi chiamato “GASTRONOMIA DARWINIANA” in cui si dava una possibile e plausibile spiegazione alla faccenda.
Il punto focale è che tutte le diete che si basano sull’alimentazione degli antichi cacciatori-raccoglitori semplificano , perché non considerano affatto la enorme diversità alimentare che ha caratterizzato nello spazio e nel tempo la nostra evoluzione.
La Gastronomia Darwiniana si basa quindi sul fatto che le diete dei nostri progenitori potevano essere estremamente differenti e che quindi non esiste una vera e unica “Paleodiet”, pur mantenendo gli straordinari concetti base di fondo.
Infatti, i nostri antenati, pur essendo accumunati in tutto il mondo dalla totale indisponibilità di cereali/latte/legumi, hanno occupato per migliaia o addirittura centinaia di migliaia di anni, dei luoghi diversissimi e lontanissimi tra le varie popolazioni, con tipi di cibo, disponibilità, variabilità, consumo, ecc. a volte molto diversi da popolazione a popolazione.
E’ per questo motivo che ogni individuo, discendente da una mescolanza genetica di diverse generazioni dai loro antenati, risponde in modo molto diverso allo stesso tipo di alimentazione.
Noi siamo ciò che i nostri “diretti” antenati hanno mangiato e bevuto
Esempio: CRETA
Per comprendere meglio il concetto, prendiamo il caso di studio nutrizionale rappresentato da un isola della Grecia: Creta.
In questa ridente isola turistica, situata sotto la Grecia, c’è uno dei più bassi tassi di malattie cardio-vascolari al mondo, con un alto consumo di pesce, frutta e olio di oliva.
Come si può vedere dal grafico sopra, gli abitanti di Creta hanno solo 200 persone su 10.000 malate di patologie cardio-vascolari. Pochissime se paragonate, ad esempio, alla Finlandia dove invece ce ne sono ben 3000 su 10.000 e tra l’altro fanno grande uso di latticini e cereali…
L’idea dei ricercatori era quindi semplice; proporre la dieta cretese al resto del mondo e si sarebbero ottenuto i stessi risultati. Semplice no?
Niente di tutto questo accadde.
Infatti i cretesi consumano quotidianamente 50 grammi o più d’ olio d’oliva, cosa che però non riesce a quasi tutte le altre popolazione, come i francesi e gli americani, che riescono a consumare solo un quinto di questa quantità: semplicemente perché così tanto è indigeribile!
A questo si aggiunge:
- molti cretesi sono di religione ortodossa e digiunano per più di cento giorni l’anno (insomma fanno più di un Muscle Detox di media al mese!)
- l’isola ha più di 150 specie di erbe e verdure, eccellenti fonti di antiossidanti, acido folico, acidi grassi omega 3 e vitamine, che i cretesi mangiano in enorme quantità
- nell’Isola greca l’acqua potabile è generalmente alcalina
- Quindi, dopo secoli di utilizzo di quantità enormi di olio d’oliva i cretesi hanno sviluppato unadattamento genetico a quei livelli di consumo.
- I non cretesi semplicemente non assorbiranno la cucina mediterranea allo stesso modo di un cretese, non avendo quindi gli stessi benefici, anche perché in molti casi incapaci di seguirla praticamente.
La diera di Creta funzionerebbe quindi solo per i Cretesi
- Insomma, più un dato popolo più si alimenta in modo vicino a quello dei propri progenitori, sia nel tipo di cibi, sia nella percentuale di ripartizione di nutrienti, e più il proprio organismo risponderà in maniera positiva.
- Un alimentazione che crea ottimi risultati nella salute di una data popolazione, può dare risultati meno positivi se l’etnia è diversa.
- Più il cambiamento di alimentazione è veloce, con poche generazioni, più saranno i danni causati alla salute.
Nasce la GEO Paleo Diet
Alla luce di tutto questo, dopo anni di ricerche legate alla Gastronomia darwiniana ho sviluppato una naturale… evoluzione della Paleo Diet, che ho chiamato GEO PALEO DIET, in quanto esistono diverse Paleo Diet a seconda dalla provenienza GEOGRAFICA (per differenziarla dall’ originale in cui le linee guida sono pressoché uguali per tutti) dei nostri progenitori, che hanno settato i geni di noi discendenti in modo diverso.
La GEO PALEO DIET si propone quindi di specializzare e settare l’alimentazione per ogni individuo, perchè ogni persona ha caratteristiche genetiche legate solo ad un certo numero di cibi, alla proporzione tra carboidrati/proteine/grassi, alla loro disponibilità durante l’ anno, ecc.
Tra l’ altro la GPD risponde in modo specifico all’ unica critica veramente sensata data dalla comunità scientificità mondiale alla Paleo Diet. Infatti nell’ articolo “Miti e realtà della dieta dell’ uomo delle caverne”, pubblicato nel giugno del 2013 sulla rivista “Scientific American”, tra le altre considerazioni, assolutamente trite e ritrite, scrivono che:
“Quello che possiamo dire con certezza è che nel Paleolitico la dieta umana variava immensamente in base alla geografia, alla stagione e alle opportunità. Ora sappiamo che gli esseri umani non si sono evoluti sulla base di un’unica dieta paleolitica, ma che erano mangiatori flessibili; un’intuizione che ha importanti implicazioni per l’attuale dibattito su quello che la gente oggi dovrebbe mangiare per essere sana”, ha scritto l’antropologo William Leonard della Northwestern University nel 2003 su “Le Scienze”.
Questo William Leonard ha perfettamente ragione. Come si vede anche dalla figura qui sopra, le attuali diete dei cacciatori-raccoglitori attuali, cioè delle popolazioni che ancora hanno un’ alimentazione non occidentale, hanno una variabilità enorme tra il tipo di cibo, la quantità, la ripartizione, ecc.
Insomma quella che voleva essere un attacco, in realtà conferma in pieno l’ipotesi della Geo Paleo Diet, cioè che non esiste un’unica alimentazione preistorica, ma tante quante data dalla mescolanza genetica delle tantissime specie, razze e etnie (ognuna con una loro dieta) avvenute nella preistoria e storia dell’ uomo.
Si, avete letto bene, anche SPECIE, perché negli ultimi anni si è scoperto che l’ Homo sapiens sapiens, cioè l’ uomo attuale, si è ibridato con almeno altre due specie di ominidi come il Neanderthal e il Denisova (ovviamente estinti da decine di migliaia di anni), che magari mangiavano in modo molto diverso dal sapiens dell’ epoca.
Per esempio è stato calcolato che i non africani mostrano una media nei loro genomi un contributo neanderthaliano che varia dall’ 1 al 4 per cento.
Nel genoma del grande re del metal,Ozzy Osbourne, sono stati trovati i geni del neanderthal: sarà quello il segreto della sua incredibile resistenza alle droghe/alcool/qualunque altra cosa?
In questo modo gli europei hanno ereditato dai Neanderthal la distribuzione delle varianti genomiche, però con il triplo di quelle coinvolte nel metabolismo dei grassi rispetto agli Asiatici. Una differenza enorme, visto che riguardano anche l’ incremento del rischio di obesità e diabete.
Quindi non solo dovremmo scoprire cosa mangiavano i nostri antenati DIRETTI, ma anche se si erano accoppiato o meno con i neandertal o i denisoviani.
GEO PALEO DIET
Avrete già compreso che le analisi genetiche diventeranno fondamentali per la vostra mappatura individuale
Si, con i test del DNA attuali, possiamo già scoprire oggi se magari siamo imparentati con un parente di Java, il neanderthal co-protagonista del fumetto Martin Mystere!
Sembra fantascienza, ma anche fino ai primi anni 90 sembrava impossibile tracciare il DNA per prendere i criminali, ma adesso è praticamente di routine: sarà forse lo stesso anche per la nostra dieta ottimale, chissà.
Già adesso è possibile individuare, a livello genetico (quindi non come gli altri test tipo Vega od altro che non servono a nulla):
– sostanze geneticamente problematiche per noi, come caffeina, lattosio, sale e glutine.
– Percentuali di carboidrati (dalla frutta ovviamente), delle proteine e grassi che dobbiamo utilizzare.
– Mappa degli alimenti da eliminare per qualche settimana o per sempre.
Tutto questo si può fare con un semplice prelievo della saliva; alcuni esempi di risultati si possono vedere QUI
In pratica, con questi test si passa dalla Paleo Diet alla GeoPaleoDiet: un passo verso un altro futuro.
La GEO PALEO DIET si propone di specializzare e settare l’alimentazione per ogni individuo, perchè ogni persona ha caratteristiche genetiche legate solo ai geni ereditati dai loro progenitori DIRETTI:
- A un certo numero di cibi: ovviamente quelli consumati per lunghissimo periodi di tempo dai loro avi.
- Dalla loro disponibilità durante l’ anno
- Dalla proporzione tra carboidrati/proteine/grassi
- Dalla necessità o meno di fare dei digiuno periodici.
- Dl valore del pH medio (PRAL – Potential Renal Acid Load, ovvero potenziale di carico acido renale) dato dall’ alimentazione e dall’ acqua potabile
- Dalle varie malattie endemiche, caratteristiche di ogni zona geografica-specie-razza-etnia
- Dal possedere o meno geni neandertaliani/denisoviani
- Epigenetica (alterazioni ambientali sull’ attività del DNA, pur non modificandolo)
Adesso avete scoperto perché il vostro amico non ingrassa mai pur mangiando più di voi!
Vista l’incredibile quantità e variabilità di fattori in gioco non è davvero facile comprendere qual è la mappatura genetico-alimentare di ogni individuo, infatti ci sto lavorando dal 2005 per cercare di trovare la Geo Paleo Diet specifica per ogni persona, ma nel frattempo la scienza ha fatto passi da gigante in questo senso e sono arrivato a diverse soluzioni.
Se volete, seguitemi in questo nuovo viaggio!
Claudio Tozzi
1 Commento. Nuovo commento
la sua pubblicazione è molto interessante,soffro di colite ulcerosa da trent’anni,ne ho 45 mi è stata diagnosticata a 15.Mi sono allenato con i pesi per gran parte della vita e anche in modo intenso,arrivai alla soglia dei trent’anni ad un peso di 100 x 1.85 di altezza con bassa percentuale di grasso corporeo e grande forza fisica ma la malattia mi ha sempre destabilizzato,facevo progressi che poi perdevo perchè stavo male,un continuo effetto elastico.Tutt’oggi ne soffro,ho eliminato i latticini ma per i cerali ho qualche problema,dove trovare l’energia per l’attività fisica intensa? Consumo riso perchè non ha glutine e qualche alimento integrale,con cosa li potrei sostituire? In sostanza il classico piatto di riso con cosa lo potrei sostituire? La ringrazio,lei svolge un buon lavoro